I reati nella gestione dei rifiuti e della bonifica dei siti inquinati

E. Napoletano, "I reati nella gestione dei rifiuti e della bonifica dei siti inquinati", Pacini Giuridica, Seconda edizione, 2023.

La gestione dei rifiuti e le attività di bonifica dei siti inquinati sono, ormai, al centro delle principali inchieste giudiziarie, la prima, per traffico illecito transfrontaliero di rifiuti (art. 259) – se guardiamo al commercio internazionale – o per gestione senza autorizzazione (art. 256) o in organizzazione (art. 452-quattuordecies) – se guardiamo alla filiera nazionale – mentre, invece, la seconda, per omessa comunicazione di potenziale contaminazione od omessa bonifica (art. 257 e 452-terdecies) che, generalmente, prelude a situazioni contaminanti in atto più gravi: inquinamento o disastro ambientale.

Il volume si focalizza sull’esame tecnico e giuridico delle due discipline per comprendere, alla luce delle più recenti pronunce giurisprudenziali, affrontate per casistiche rilevanti, se e in che misura le fattispecie incriminatrici ambientali – strutturate come ipotesi contravvenzionali di pericolo astratto – sono ancora in grado di assicurare un elevato grado di tutela all’Ambiente, vieppiù dopo il riconoscimento tra i principi fondamentali della Costituzione (art. 9 Cost.).

Il volume giunge in poco tempo dalla sua pubblicazione alla seconda edizione completamente aggiornata e implementata: nuovi approfondimenti sul tema della rilevanza delle Best Available Techniques nel giudizio di colpevolezza del titolare di uno stabilimento, approfondimenti tecnici della delicata fase di caratterizzazione e classificazione di un rifiuto alla luce delle più aggiornate Linee Guida del Sistema Nazionale di Prevenzione dell’Ambiente (SNPA) e analisi delle più recenti pronunce giurisprudenziali in materia di rifiuti e bonifiche, esaminate per casistiche rilevanti in relazione alle fattispecie incriminatrici ambientali.

 

Perché presentare una nuova edizione: di cosa parliamo?

Una seconda edizione di un libro non è mai un evento banale, specie se si tratta di testi giuridici; perché il tema dei rifiuti e delle bonifiche è tanto più attuale quanto più ci avviciniamo agli obiettivi di economia circolare e di transizione energetica globale; e più ci avviciniamo più ci avvediamo di quanto ancora il passaggio da un’economia lineare ad una circolare non ha ridotto i rischi di illiceità ma, anzi, ha ulteriormente affinato le modalità di arricchimento illecito dalla gestione illegale dei rifiuti. Il dibattito, allora, è oggi più che mai ancora attuale, perché ciò che in economia circolare e in ottica di transizione costituisce un benefico in termini di sostenibilità ambientale rappresenta, di contro, un’opportunità di arricchimento illecito nelle economie criminali.

 

Quali prospettive per il futuro?

Il passaggio in economia circolare iscritto nella politica europea di transizione ecologica – prima ancora che energetica – per essere realmente efficace necessita di un’implementazione degli strumenti di contrasto alla criminalità, individuale e organizzata, che trova proprio nel settore della gestione dei rifiuti il proprio terreno fertile in cui accumulare ricchezze illecite ai danni dell’ambiente. Nessun traguardo ambientale potrà mai dirsi davvero raggiunto se la sostenibilità dell’economia dei rifiuti non sia accompagnata da un sistema parallelo di controlli preventivi alle nuove forme di criminalità. Non vi può essere sostenibilità del ciclo dei rifiuti senza efficacia della macchina amministrativa, prima, e repressiva, poi, idonea a identificare, prevenire ed evitare i rischi connaturati a questo settore.